Allo stimato presidente della Repubblica italiana

Dal Comitato Promotore Italiano della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza al Presidente della Repubblica Italiana

Maggio 27 2020
Caro Signor Presidente
SERGIO MATTARELLA
Presidenza della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
00187 Roma

Caro Presidente, l'anno scorso per la Festa della Repubblica hai dichiarato che «in ogni ambito di libertà e democrazia non sono compatibili chi alimenta il conflitto, con la ricerca costante di un nemico da identificare.

Solo il percorso di collaborazione e dialogo può superare i contrasti e
promuovere l'interesse reciproco nella comunità internazionale.

Dialogo e confronto dalla sua prima edizione nel 2009 è proseguito nel suo cammino, anche dal Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, ideato e coordinato da Rafael de la Rubia dell'associazione «Mondo senza guerre e violenza», con la partecipazione di persone, organizzazioni e istituzioni dei sei continenti.

La seconda edizione della Marcia mondiale è iniziata a Madrid il 2 ottobre 2019, giornata mondiale del
Nazioni Unite per la non violenza e si è conclusa l'8 marzo, giornata internazionale della donna, a Madrid. Nel suo sviluppo, sono stati toccati diversi temi:

  • la rapida attuazione del Trattato sul divieto delle armi nucleari, per liberare risorse assegnate
    alla distruzione e alla soddisfazione dei bisogni umani fondamentali;
  • ritrovare le Nazioni Unite con la partecipazione della società civile, per democratizzare il suo Consiglio
    essere trasformato nel Consiglio di pace mondiale e creare un Consiglio di sicurezza
    Ambientale ed economico;
  • costruire le condizioni per uno sviluppo veramente sostenibile sul pianeta;
  • integrare i paesi in zone e regioni e adottare sistemi economici per garantire il benessere di
    tutti loro;
  • superare ogni forma di discriminazione;
  • adotta la nonviolenza come nuova cultura e la nonviolenza attiva come metodo di azione.

La Marcia mondiale ha avuto anche dal 27 ottobre al 24 novembre 2019 una rotta marittima verso un Mediterraneo di pace e privo di armi nucleari, sulla base della Dichiarazione di Barcellona (1995).

Il Comitato italiano per la promozione della Marcia mondiale per la pace e la non violenza ha dovuto rinviare il passaggio della delegazione internazionale a causa di Covid19, ma in molte città ci sono state anche iniziative sui temi della marcia.

Nel 74° anniversario della nascita della Repubblica, riaffermiamo il nostro impegno per gli obiettivi, come riportato il 1° aprile nella dichiarazione internazionale di adesione all'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres: "Lasciate che tutti i conflitti si fermino, per concentrarci insieme sulla vera lotta della vita.

Nel documento Rafael de la Rubia afferma che “durante il nostro recente giro del mondo, abbiamo visto che le persone vogliono avere una vita dignitosa, per se stesse e per... i propri cari. L'umanità deve imparare a vivere insieme e ad aiutarsi a vicenda. Uno dei flagelli dell'umanità sono le guerre, che distruggono la convivenza e chiudono il futuro alle nuove generazioni»

Il Comitato Promotore italiano sostiene gli appelli che sono stati fatti dall'apparizione di Covid-19
reindirizzare le spese militari a sostegno della salute, della povertà, dell'ambiente e dell'istruzione. Ricordiamo il disegno di legge dei cittadini che è ancora in Parlamento, per l'istituzione e il finanziamento di un dipartimento di difesa civile disarmato e non violento, promosso da una campagna di sensibilizzazione che ha raccolto migliaia di firme in tutta Italia.

Esprimiamo anche la nostra preoccupazione per il pericolo che è sorto in questi mesi di intrusione
digitale nelle libertà personali anche attraverso la rete 5G.

In questo giorno di festa, così significativo per il Paese in questo drammatico periodo, ci rivolgiamo a voi come garanti della Costituzione nella convinzione che è ora (ora) di prendere misure concrete per il benessere di ognuno e di tutti La tutela dell'ambiente.

Nelle nuove generazioni, a chi si rivolgono spesso, come durante il recente discorso per il massacro di Capaci, non vogliamo lasciare un mondo come quello in cui viviamo oggi. Noi crediamo che l'Italia
dovrebbe rendere il disarmo un punto di forza della sua politica ed economia in linea con la Costituzione. Un primo passo sarebbe la tempestiva ratifica del Trattato delle Nazioni Unite sul divieto delle armi nucleari, che ci tocca da vicino a causa della presenza di 70 testate nucleari alle basi di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia), strumenti di distruzione universale ora sulla strada della modernizzazione. e l'esistenza in Italia di 11 porti nucleari militari: Augusta, Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta, La Maddalena, La Spezia, Livorno, Napoli, Taranto e Trieste.

Sulla base dell'articolo 11 della Costituzione, vi chiediamo di intervenire rapidamente nelle seguenti aree secondo le vostre possibilità e doveri costituzionali, per il sacrificio delle spese militari, il ritiro delle forze armate italiane in una missione incostituzionale all'estero. e la chiusura di eguali strutture militari straniere in Italia.

Il suo illustre predecessore Sandro Pertini ha sostenuto un'Italia che ha portato la pace nel mondo: «sì, svuota gli arsenali della guerra, fonte di morte, e riempi i granai, fonte di vita per milioni di creature che lottano contro la fame. Questa è la via della pace che dobbiamo seguire.

Dove ci sono strutture di guerra, le foreste dovranno crescere (vogliamo che crescano?) Per donare ossigeno, che così tante persone hanno perso durante la pandemia e che dobbiamo anche coltivare i sogni e vederli prosperare nelle vite delle generazioni nascenti, che hanno un grande bisogno di luoghi di cultura.

Con i nostri migliori auguri.
Comitato Promotore Italiano Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza

1 commento su "Allo stimato Presidente della Repubblica Italiana"

  1. Eccellente sarò in attesa così che dalla Colombia possiamo aggiungere mentre vibriamo dello stesso sentimento in cerca di Pace, non guerra, non bombe atomiche, non alcun tipo di violenza. L'1 e il 2 marzo mondiali hanno lasciato nella loro grande traiettoria la sensazione di La costruzione di un nuovo mondo e di un futuro aperto. Molti di noi sono bravi e vogliono un cambiamento globale. Forza di pace e gioia. Ceciu

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