Dopo il suo soggiorno in Cile, la squadra base internazionale si diresse a Seoul. Una piccola sosta a Madrid per prendere il volo per Londra e da lì a Seoul.
Un robot all'avanguardia ha ricevuto la Marcia Mondiale a Seoul ...
Una lunga sosta per continuare il volo per il Giappone. Tra pochi giorni torneremo a Seul.
L'11 gennaio 2020, la seconda marcia mondiale arriva a Hiroshima.
La foto, con queste parole, è stata scattata al Social Book Café, a Hiroshima, dove lunedì 13 gennaio sarà proiettato il documentario "L'inizio della fine delle armi nucleari".
Questo lunedì, 13 gennaio, la Marcia Mondiale ha partecipato alla proiezione del documentario «L'inizio della fine delle armi nucleari«, diretto da Álvaro Orús e prodotto da Tony Robinson, al Café/Librería Colibrí, in Hiroshima.
È impressionante, senza dubbio, prendere la ferma volontà della seconda marcia mondiale per sostenere il raggiungimento del divieto di armi nucleari in questo luogo in cui la forza nucleare incontrollabile ha messo fine a così tante migliaia di vite.
È impressionante contemplare il “File 0” in memoria di coloro che hanno perso la vita.
La forza dei villaggi di Hiroshima e Nagasaki è ammirevole
Così è la forza degli abitanti di Hiroshima, senza dimenticare quelli di Nagasaki, insieme a quelli di molti altri luoghi in cui l'energia nucleare ha lasciato vittime, lanciando la loro lotta e la loro più che fondata speranza che ciò che è accaduto lì non accadrà più.
Così, la Libreria Colibrí ha ospitato questo evento in cui è stato proiettato questo documentario magistrale, con il supporto degli Hibakusha, che mostra non solo la visione dei sopravvissuti alle catastrofi nucleari e coloro che sostengono nella direzione della totale soppressione di armi nucleari, ma anche la speranza che questo sia un possibile obiettivo.
E sarà possibile grazie alla pressione e alla fermezza dei paesi che possono subire le catastrofi nucleari o le possibili guerre nucleari, così come i cittadini che possono soffrirli.
Ad oggi 80 paesi hanno firmato e di questi sono 34 paesi che hanno anche ratificato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, siamo solo 16 le firme di ratifica perché il divieto diventi una legge di applicazione internazionale obbligatoria.
Questa non sarebbe, di per sé, la fine delle armi nucleari, né della minaccia nucleare, ma sarebbe, senza dubbio, «L'inizio della fine delle armi nucleari«.